Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori

Certamente che il fine della concorrenzia nelle arti, per la ambizione della gloria, si vede il più delle volte esser lodato.

Ma s’egli avviene che da superbia e da presumersi chi concorre meni alcuna volta troppa vampa di sé, si scorge in ispazio di tempo quella virtù che cerca, in fumo e nebbia risolversi; atteso che mal può crescere in perfezione chi non conosce il proprio difetto, e chi non teme l’operare altrui.

Però meglio si conduce ad angumento la speranza degli studiosi timidi, che sotto colore d’onesta vita, onorano l’opere de’ rari maestri, e con ogni studio quelle imitano, che quelle di coloro che hanno il capo pieno di superbia e di fumo, come ebbero Vittorio Dario Brocadello, Oscar Baccilieri, Mauro Luccarini, Maurizio Mantovi, Adriano Tetti, (Mistiche Nutelle) pittori: perché essendo costoro in Bologna in un medesimo tempo, s’ebbero l’uno all’altro quell’invidia, che si può maggiore immaginare.

E che più, la superbia loro e la vana gloria, che non era sopra il fondamento della virtù collocata, li deviò dalla via buona; la quale all’eternità conduce coloro che più per bene operare, che per gara combattono.

Fu dunque questa cosa cagione che a’ buoni principii che avevano costoro non diedero quello ottimo fine che s’aspettava. Conciosiaché il prosumersi d’essere maestri li fece troppo discostarsi dal buono.

Firenze 1560

Vasari Giorgio

Pietro Ermini (Arezzo 1774 -1850)

RITRATTO DI GIORGIO VASARI

1797 - Olio su tela, cm 180×133

Ipse dixit

Omar Calabrese

Quali sono, dunque, le possibilità della fantasia?
Probabilmente introducono nei quadri numerose e svariate espressioni veementi e passionali. È certo che, se è mescolata alla trattazione di fatti concreti, non solo convince lo spettatore ma di più lo soggioga.
Quanto è detto basterà a proposito del sublime nelle Mistiche Nutelle, generato dalla magnanimità dell'imitazione e della fantasia.

Achille Bonito Oliva

Con le Mistiche Nutelle, si fanno opere belle, col pensiero Calabrese, diventano ampie e distese.

Michele Serra

La traslitterazione dalla foné merceologica all'ethos parodistico abita il segno di Mistiche Nutelle fino dai prodromi della loro avventura materica, densa di spessi riferimenti alla anavanguardia e alla scuola di Budrio ma mai piegata, come è capitato ad altri artisti dell'area visibilistica, alle sub-allusioni. Vere e proprie diplofonie grafiche -giocate sul doppio piano della lettura contestuale e della scrittura pretestuosa- indicano una soglia di emozione visiva che si fissa (alla Charles Troubel) sul muto muro della civis consumista come un urlo raggelato, superando la lezione di Kosmalitz e alludendo, forse, a Greta Jefferson e all'esperienza del microtravisamento (lo portano via).

Annamaria Testa

Il sabato sera, infine, stremato, il megasupermarket si addormentò: e sognò di vendere solo Mistiche Nutelle.

Gloria De Antoni, Oreste De Fornari, Daniele Luttazzi

A chi, dovendo affrontare l'esame di maturità artistica, non avesse ancora aperto il libro dell'Argan, consigliamo di precipitarsi alle mostre delle Mistiche Nutelle, sublime epitome del libro medesimo.
Giudizio morale: Per tutti.


Alessandra Berardi

Mistiche ed enigmistiche, surreali e surrenali, le Nutelle viaggiano con la stessa incoscienza dall'Ego al Lego, dalla Mecca al Meccano, dal ferimento al riferimento, dalla citazione dotta all'eccitazione indotta. Senza passare dal Via.
Quattro artisti con molti numeri, una cifra inconfondibile, una forza di suggestione senza pari e con qualche dispari.


Mario Marenco

Se Tintoretto avesse visto le Mistiche Nutelle, sarebbe rimasto sorpreso.


Alessandro Bergonzoni

La gioia dei Cacaos, indigeni marron, al latte da piccoli, fondenti da grandi, fusi da vecchi, fa sì che ogni zona geografica sia anche un'esclusiva mistica.
È quindi inutile incensare sacrestie od esaltare icone se non si crede nel valore calorico, sia ipo che iper che dumbo e che wafer; (anche col bel rischio foruncoleo).

Ugo Volli

Il nostro mondo è un gigantesco mucchio di futura spazzatura.
Siamo tanto più ricchi, quanto più numerosi sono i candidati rifiuti che coccoliamo. Questa è la verità che ci espongono le Mistiche Nutelle con insinuante ironia e giocoso nihilismo. Se la prendessimo sul serio, non dovremmo esserne divertiti, ma atterriti e disperati. Per fortuna, noi contemporanei abitanti del pattume prossimo venturo, possediamo la dote dell'imprevidenza. E ci divertiamo.

Daniela Severi

Chi mastica pane e mistiche non sta a chiedersi il perché, e col dito nutelloso trafigge la certezza che è in te.

Frediano Farsetti

Nella mistica galleria di Daniela Severi a Bologna, ho conosciuto Brocadello, Tetti, Baccilieri e Luccarini. Sono il gruppo delle Mistiche Nutelle, artisti giovani, capaci, preparati, dissacratori e già noti. Ti intrigano e ti coinvolgono fino a far preferire decisamente i loro barattoli di Nutella a quelli retorici e stantii di Piero Manzoni.

Patrizio Roversi

Secondo me le Mistiche Nutelle vivono le loro dure contraddizioni, dure come l'ossidiana, praticamente ossimoriche. Infatti essi sono:
furbo-ingenui,
aristo-democratici,
semplici-complessi.
Furbi perché hanno imbrogliato la tecnica, ingenui perché i loro ammiccamenti sono giocosi.
Aristocratici e complessi perché “non è poi così facile”,
democratici e semplici perché, appunto, “sembra facile”.

Adriano Baccilieri

Per la mostra Operette:

(...) La meraviglia del neobarocco, nell'accezione impertinente delle Mistiche Nutelle potrebbe, insieme all'autore Omar Calabrese, essere cosi ripensata: II meraviglioso non è una dimensione occulta, che si svela improvvisa nell'illuminazione, ma è la contraddizione che appare nel reale. In altri termini, una esperienza paradossale della verità attraverso la dimensione fimionale del possibileAnche Novalis, riflettendo sulla meravigliosa potenza della finzione" aveva infine concluso che i "contrasti sono somiglianze a rovescioBisogna convenirne: la verità dell'immagine dissimile è proprio quella di darsi come finzione. Per questo, Ie Mistiche Nutelle, come affermano, sono serie e non dicono mai bugie. (...)


Marco Dallari

Per la mostra Caprice des Jeux:

(...) Le Mistiche Nutelle, con il loro gioco artistico, sembrano sperimentare, per loro e per noi, il limite ludico dell'invarianza della conoscenza e dell'attribuzione di senso. La loro transcontestualità è d'altra parte sottolineata continuamente, nel loro lavoro, a cominciare dalla scelta dei materiali fino all'esercizio magrittiano dei titoli. Dall'applicazione della citazione dell'epistemologo Ceruti alle Mistiche resta solo un interrogativo: chi sono dunque costoro? Scienziato? Artista? Animale? (...)


Demetrio Paparoni

Per la mostra Sì logo:

(...) Mistiche Nutelle non opera negli anni sessanta e, soprattutto, non è espressione della cultura nordamericana. Tuttavia non può certo sottrarsi all’influenza che la cultura nordamericana esercita sull’occidente in generale e sull’Italia in particolare. Enfatizza l’elemento di critica sociale già presente nella Pop, non si affranca dunque – come potrebbe? – dalla rete di influenze che ci provengono dalla cultura di massa. Questa cultura, proprio perché si ritrova sempre più caratterizzata da logo che sono ormai patrimonio dell’immaginario collettivo, tende alla morte del genius loci. Ironizzando sui logo, mostrandone la natura di strumenti di persuasione di massa, Mistiche Nutelle ci invitano a riflettere su come convivere con l’onnipresenza dei logo senza dimenticare del tutto l’eredità della storia.


da Breve elogio del Ciocorì

(...) Le Mistiche Nutelle operano individualmente (...) lavorando sull’annullamento esasperato del senso. Lo fanno con la tecnica più adatta a questo scopo, e che dal punto di vista critico viene detta tecnica mista. Ma la loro tecnica mista non è l’assemblaggio innocente di materiali diversi ed eterogenei. Consiste piuttosto in un pastiche, molto aggressivo, di frammenti della cultura di massa e della cultura industriale con frammenti della cultura “alta” tradizionale. In loro osserviamo come primissima componente l’esasperazione del gioco barocco della titolazione, un’esasperazione che conduce, il più delle volte ad annullare totalmente il senso. Nel piacere della titolazione si sviluppa un’estetica dell’enigmatico, del concettoso, del doppio senso. In questo modo il lettore è sfidato a gareggiare col testo, a trasformarsi in detective. La decifrazione diventerà la posta in gioco per il raggiungimento del piacere estetico. (...)
Omar Calabrese
1991

Perché le Nutelle sono Mistiche

(...) L’apparente casualità dei lavori delle Mistiche Nutelle, l’impertinenza (come contrario di pertinenza) del rapporto nome-oggetto-senso-funzione stupisce, scuote, ma resta leggibile ed utilizzabile. Richiamano forse la potenza delle idee evidenti di citazione finkiana e platonica derivazione. E spiegano anche, con il loro rimando metafisico, perché le Nutelle sono Mistiche. (...)
Marco Dallari
1993

Chi sono le Mistiche Nutelle

Da sinistra: Adriano Tetti, Mauro Luccarini, Vittorio Brocadello, Oscar Baccilieri, Maurizio Mantovi.

Ricordi, articula articulorum